Servizio di Pronto Intervento Sociale (PR.IN.S.)

Che cos’è?

Il servizio di “Pronto intervento Sociale” (PR.I.N.S.) è attivo dal 1° settembre 2023 e assicura una reperibilità telefonica in caso di emergenze e urgenze sociali che possono colpire improvvisamente i cittadini provocando bisogni non differibili ai quali occorre dare una risposta immediata ed efficace.

Il PR.IN.S. copre l’ambito territoriale ricompreso nei Comuni facenti parte del Distretto Sud-Est (Calestano, Collecchio, Corniglio, Felino, Langhirano, Lesignano de’ Bagni, Monchio delle Corti, Montechiarugolo, Neviano degli Arduini, Palanzano, Sala Baganza, Tizzano Val Parma, Traversetolo) e dei Comuni facenti parte del Distretto Valli Taro e Ceno (Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgo Val di Taro, Compiano, Fornovo di Taro, Medesano, Pellegrino Parmense, Solignano, Terenzo, Tornolo, Valmozzola, Varano de Melegari e Varsi).

A chi si rivolge?

Il PR.IN.S. intende rispondere a situazioni di emergenza sociale che possono coinvolgere minori, madri/padri con bambini, adulti fragili/con disabilità e anziani, nelle ore e nei giorni in cui non sono operativi i servizi sociali del territorio, e contribuisce a fornire risposta a bisogni immediati il cui soddisfacimento non è differibile.

Come funziona?

La reperibilità è attiva dal lunedì al venerdìdalle ore 20 alle 7 del giorno successivo, nei weekend e nei giorni festivi, vale a dire negli orari in cui non sono operativi i servizi sociali territoriali. Gli interventi possono essere richiesti esclusivamente dalle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia locale), dai presidi sanitari come ospedali, 118, Sert e Centro Salute Mentale, ma anche dagli amministratori dei territori nei quali si verifica l’emergenza o urgenza, come sindaci e assessori.

Il protocollo di funzionamento del PR.IN.S. è articolato in diverse fasi: la prima è quella della presa in carico della richiesta di intervento da parte della “Centrale operativa”, gestita da personale qualificato della Cooperativa sociale Auroradomus che si avvale di una rete di risorse del terzo settore che operano sul territorio.

La seconda prevede l’analisi della situazione e il conseguente “triage” per stabilire il livello di gravità e l’attivazione del percorso necessario per la soluzione del problema, che può prevedere l’attivazione di altri servizi, come ad esempio quelli che si occupano di accogliere in strutture protette le madri con bambini, o un intervento in presenza da parte di un operatore.

La terza fase riguarda l’attivazione della rete dei servizi per la messa in sicurezza della persona e la quarta la “chiusura” dell’intervento, con il passaggio del caso ai servizi sociali.